Tra le mani, un libro che, per la produzione e la stampa,  vanta di non essere costato l’abbattimento di un solo albero, secondo i  principi della campagna “Scrittori per le foreste”, lanciata da Greenpeace, cui  lo scrittore aderisce.
                                  Tra le pagine, la storia di un ragazzo, Dani, che si legge  tutta d’un fiato. Una storia sul coraggio, nonostante la paura e il suo odore di  alluminio e acido …
                                  Un racconto circolare in cui si distendono fluide le forme  del destino, forme dell’abbandono e della mancanza, forme dell’amore e del  ritorno, con un finale sospeso fino all’ultima battuta.
                                  Il Cile e l’Argentina del ’78, la dittatura dei “generali” e  i mondiali di calcio,  sono  l’ambientazione di una storia di piccole comete, personaggi carichi di un  presente oscuro, che tentano, in una folle corsa, di sovvertire l’ordine  predisposto da una dittatura che controlla la realtà, costruisce la sua verità,  censura l’informazione e anestetizza le coscienze, creando il puntuale e nauseante pretesto per distogliere  l’attenzione delle folle dalle falde di ingiustizia e povertà che ha causato. 
                                  Così il mondiale di calcio, sorvegliato e truccato è la  maschera di una dittatura reale ma sotterranea. Ma il vero gioco è quello delle  partite notturne, in uno spiazzo sterrato, di un gruppo di ragazzi che sfugge  all’alienazione del lavoro in fabbrica: “Quando il buio ci lavava dalla pelle  le ultime tracce della fatica, ci trasformavamo nei nostri sogni”… funamboliche  azioni da prestigiatori del pallone. Tuttavia, anche quel momento di pura  libertà non riesce ad essere immune dal circolo vizioso del mercato  dell’inganno della speranza: un torneo, le scommesse e in palio il proprio  destino. Una lotta feroce e brutale tra poveri e disperati, che ricorda la  lotteria di Babilonia di Borges e che cancella la poesia iniziale della magia  del gioco. La magia di un tiro che può stravolgere i piani del potere, come una  cometa con la sua imprevedibile comparsa luminosa in cielo.
                                  Ciò che lega il principio e la fine è l’odore della paura.  Un’ odore pungente di acido e alluminio che si mescola al ricordo e al pensiero  di due figure: quella del fratello, Manuel, fonte di conoscenza e lume della  coscienza che grida “animo animo animo” quando la paura assale e le forze se ne  vanno, e  quella di una donna misteriosa,  Luz Azul, “respiro e battito … soffio che ravviva la scintilla”, ultimo anello  di congiunzione con il passato per Dani.
                                  La vertigine delle emozioni accompagna la lettura di questa  storia, piena di movimento e parole, ma anche di silenzi e vuoti, quelli che  appartengono alla promessa del ritorno, insano desiderio di vendetta contro il  tempo, desiderio di quel che non è più, e di cui si avverte la mancanza. Oltre  il dolore. Oltre la segreta prossimità tra le forme dell’amore e le forme  dell’abbandono.
                
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