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dedicato a Umberto



Prose is prose
is prose...

 

Temino svolto in lingua italiana 0.5
per gli esami di terza media:
Dedica un pensiero a un popolo sfortunato del mondo



di Giuseppe Iacobaci

 


Ci sono tanti popoli sfortunati nel mondo ai quali vorrei dedicare un pensiero, ma ce n’è uno che è secondo me il più sfortunato di tutti, e sono i castrocaresi.

Castrocaro è un posto dove le persone ci vanno e dicono "sono stato a Castrocaro", tipo Gigliola Cinquetti e Laura Pausini, che sono state a Castrocaro e poi sono diventate famose tipo Gigliola Cinquetti e Laura Pausini.

Il Festival di Castrocaro (siccome va in mondovisione secondo me il nome giusto sarebbe The EvirateDear Festival) funziona così. Uno a Castrocaro ci va non per Castrocaro, ma perché è una tappa che puoi dire, "prima di Sanremo sono stato a Castrocaro", anche se a Castrocaro non ti aveva visto nessuno e poi nessuno se lo guarda, Castrocaro. Praticamente è un posto che lo nomini solo dopo che sei diventato famoso tanto per riempire quella riga di curriculum quando parli di quanto eri sfigato prima che diventavi famoso. "Castrocaro" lo dici per dire "mi sono sopportato pure questa, non è che sono famoso così senza avere sofferto o essere stato a Castrocaro."

A me mi dispiace tanto per Castrocaro e per i castrocaresi, perché secondo me dev'essere un bel posto abitato da gente simpaticissima, Castrocaro, e anche molto paziente, se ogni anno devono sopportarsi questo pellegrinaggio di persone che pensano che a Castrocaro ci vai e inizi a diventare famoso (mentre invece è il contrario, che solo dopo che sei diventato famoso dici sono stato anche a Castrocaro, per dire che te le sei sopportate tutte, oppure lo dici quando proprio sei sicuro che a più di Castrocaro non arrivi, ma non ho mai sentito nessuno sfigato in un concerto in piazza che diceva "sono stato a castrocaro").

Immaginatevi di essere un castrocarese, che ogni anno si vede arrivare questa sfilza di bimbetti di sedici anni e ragazzotti con la stessa voce copiata precisa tipo Nek o la Pausini o Tiziano Ferro, clonati tipo la pecora dolly, nel senso che poi la pecora era uguale uguale però poi è morta subito dopo perché forse quando cloni c'è qualcosa che va storto, non lo so cosa, forse solo il fatto che non è giusto, fatto sta che poi muori tipo anonimoitaliano che clonava baglioni ma è invecchiato subito ed è morto come la pecora dolly.

Fatto sta che il barista castrocarese ogni anno vede spuntare qualche cretino con il ciuffo ingellato appiccicato sulla fronte che si crede di essere uno che poi diventa famoso e dice "sono stato a Castrocaro" e si comporta come uno che un giorno tornerà lì per vendetta e mannaggia, aaaaah, tutti stavolta lo riconosceranno e stavolta vorranno l'autografo. Questo tizio ti chiede "un caffè" con l'aria di chi ti dice "un caffè per favore e guardami bene in faccia perché poi potrai dire che quando non ero ancora famoso mi hai fatto il caffè", e cammina guardandosi intorno per vedere se qualcuno lo guarda ma ancora non lo guarda nessuno, tranne per il fatto che ha il capello ingellato in maniera assurda tipo tronista di mariadefilippi. Il barista guarda il tizio col ciuffo appiccicato e dice, mah, magari diventi famoso, ma sempre testa di cazzo sei, e gli poggia la tazzina sul piattino e fa tink e il cucchiaino che fa dling. Ti puoi pure vestire a festa, ma sempre sei una testa di cazzo vestita a festa. Tink. Dling.

Ora, io accendo la tv e dopo due cloni di questi che cantano tipo karaoke (anzi più tristi perché credono che poi diventano famosi) io poi la posso pure spegnere, mentre il castrocarese non ci può fare niente e se li deve tenere. E allora mi fanno davvero compassione i castrocaresi specialmente quelli che come me ascoltano musica buona e sanno che la musica non è uno sport olimpionico dove che devi fare un record di resistenza con un do senza spaccarti le corde vocali ma è una cosa tipo artistica che ci devi mettere l'anima e pure che sei stonato e hai una voce teoricamente brutta tipo lou reed o bob dylan o steve wynn puoi cantare da dio se ci metti l'anima.

Il castrocarese mi fa compassione perché vede tantissimi stronzi ogni anno, 'sti tizi senza un briciolo di anima o di dignità e tristi come una bancarella di palloncini, quindi il mio pensiero finale va a tutti i castrocaresi del mondo, vorrei dire loro che li considero e che penso a loro con tanta ammirazione e stima e comprensione. Fine.

 

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