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dedicato a Umberto



Prose is prose
is prose...

 

Un pomeriggio da cani

di Francesco Imperatore

 


Fa caldo. È un caldo umido e soffocante.
La giornata si sta spegnendo, e tutto quell'ardore trasale e rimane la fantasia a colorare il torpore senza luna di un tardo pomeriggio qualunque.
Il caldo è sempre più insopportabile. Ho bisogno di una doccia fredda.
Possibile che non ci sia nessuno in questo posto di merda disposto ad ascoltarmi?

Mentre mi accarezzo la pelle bagnata, mi sparo una sega!
Subito dopo è tutta spazzatura.
Metto su un po' di musica e mi siedo da qualche parte.
Tutto è pronto, come una bomba nel posto giusto.
Ci sono gli U2, che figata!
Ricordo il concerto di Roma. Prima di iniziare a suonare, quel cazzone di Bono disse qualcosa come: «Se fate l'amore usate i preservativi». Fanculo!
Avevano il volume dei bassi altissimo e tutto questo distorceva il suono che rimbombava nell'aria producendo dei forti capogiri nel cervello. Sono stato una settimana con lo scintillio di una lama affilata nella testa. Ero strafatto! Ed accarezzavo l'aria con schegge di simpatica schiuma oceanica. Insomma, stavo facendo del surf ad un concerto di rock'n'roll.
Non ricordo bene cosa ho fatto dopo. Forse ho trascorso la notte all'aperto nei giardinetti di fronte la stazione. Adesso non ci sono più.
Comincia a farsi buio, finalmente.

Meglio cambiare musica. Il martellamento industriale dei Nine Inch Nails è l'ideale per riempire il vuoto di questo pomeriggio da cani. È come perdersi nei colori accecanti di una pittura di Kandinsky o negli incubi apocalittici di un racconto di Lovecraft.
Ho sentito da qualche parte che stasera c'è un film horror, spero solo che sia degno del genere perchè ho tanta voglia di vomitare.
Mi sentivo come un naufrago in quel cesso di dormitorio, tra albanesi e marocchini che rullavano canne a non finire sognando chissà cosa.
Ed io guardavo fuori dalla finestra il cimitero di fronte, silenzioso. Tutto il pallore di volti senza nomi.

Ti hanno mai puntato una pistola nella fronte, e sai che sei completamente impotente, che il tuo viaggio sta per finire?!
E poi ti svegli in sala di rianimazione immobile e fiacco con aghi e tubicini che ti bucano la pelle e ti riempono le vene di sana vita medicinale. E tutti quei sorrisi ipocriti in quell'orribile puzza galvanizzante, mentre tu ti stai agitando lontano.
Quando si è vivi si finge di essere morti, quando si è morti si possono simulare attimi di vita?

Che bello innamorarsi, non sei più solo. Sai che c'è qualcuno che si preoccupa, che si interessa di te. E tutto questo ti fa sentire speciale.
Un sincero vaffanculo a tutti quelli che non hanno mai capito quanto sia dolce e potente il calore di una stella.

Sweet Jane, sorellina mia, so che non sei mai esistita...ma io posso quasi toccarti, e sono ancora qui! Vorrei tornare a casa e trovarti nuda con lo sguardo bagnato e scavare insieme tutto quest'universo pulsante.
L'estate scorsa sognavo ad occhi aperti attraverso una porta chiusa.
Adesso la porta è aperta, ma ce ne sono ancora tante altre da aprire.


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