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dedicato a Umberto



Prose is prose
is prose...

 

Atrocity exhibition

di Francesco Imperatore

 


"Per divertirsi guardano il suo corpo torcersi
Dietro i suoi occhi egli dice «Esisto ancora»
Questa è la strada, entra".
Ian Curtis

 

«Tutto questo silenzio, ad aspettare cosa?
Frenetica inquietudine del nulla.
Lamette.
Conficcate nella pelle,
per tagliare il freddo di un istante
ed essere come un atomo impazzito
nel vomito uterino della pazzia.
Il profumo del sangue
come potente afrodisiaco per stimolare l'inverno
ed aprire un varco nel vino della tempesta.
ECCO UNO SQUALLIDO ESEMPLARE DI SCHIZOFRENIA!
Ammiratelo in tutto il suo splendore.
Da studiare, sezionare, devitalizzare.
Il viola scarlatto dei santi è l'altare benedetto
di un mondo alla rovescia.
Stento a rimuovere il corpo
intrappolato in un fremito epilettico.
Sono una pallina di vetro in un mondo senza vita,
e trovo eccitante appagare le pugnette mentali
di sconosciuti visitatori alienati nell'acido della follia.
Hai ancora paura del futuro?
Accarezza questo corpo,
ultimo prodotto della chirurgia Homo Sapiens.
Tutto quello che non hai mai osato.
Dieci etti di morbida pelle deformata.
Un taglio di tettine che s'induriscono come spade affilate.
Uno spaccato di collo altisonante,
raffinato richiamo di un morso all'ultimo sangue.
Prima scelta di sporgenze ossee,
desiderose di espandersi in assoluta certezza.
Ed uno scintillio di fighetta depurata,
davvero molto trendy.
Hai ancora paura del futuro?
Fotti questo desiderio genetico post industriale.
Il futuro è qui.
Ora.»


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