di Giulio Tomasi 
                Se il mash up è un orgia fra brani musicali allora potremmo definire i lavori dei Girl Talk una sorta di gang bang in cui la forma canzone viene “usata” secondo logiche situazioniste. 
                Insomma come mettere la tua intera collezione di cd ammassata dentro lo stereo solo per vedere di nascosto l’effetto che fa, un pò come se media shopping decidesse di lanciare sul mercato discografico di un altro pianeta un unico cd per spiegare agli alieni cosa è la musica terrestre. 
                La funzione pedagogica viene svolta in maniera eccelsa  da Greg Gillis, questo il nome di battesimo nascosto dietro il moniker Girl Talk, il musicista di Pittsburgh raccoglie samples qua e là per dare  vita a nuove creature sonore partendo quindi da forme preesistenti, il tutto coniugando la ricerca scientifica al divertissement.
                                  P.S. Su Wikipedia è disponibile un dettagliato elenco di tutti i campionamenti adoperati nel disco.
                
                
                
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