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dedicato a Umberto



Recensioni
Album

 
CORNELIUS
Point
Matador - 2002

di Giuseppe Magnano

Non esistono "punti" di vista, questo disco non può non piacere agli amanti del genere.

Ma il "punto" è proprio questo: qual è il genere di Cornelius? Tutti e nessuno.

Cornelius riesce ad amalgamare tanti generi tra di loro, anche all’interno di uno stesso brano, mantenendo quella base elettropop di stampo giapponese, fino a creare uno stile ed un genere tutto suo. Questo disco riesce a racchiudere atmosfere surf, ritmi hip hop, ballate brasiliane (c’è la cover di Brazil, appunto), orientamenti naturali (si sentono spesso, in sottofondo, cinguettii - Tone Twilight Zone - , ronzii, scrosci di pioggia o di semplici gocce – Drop - ), ma anche chitarre metalliche (I Hate Hate e Fly), e…… punti, si sentono tanti puntini cadere.

Il nostro Keigo Oyamada San è decisamente un "genio"; ce ne eravamo accorti già col precedente, bellissimo, da non perdere, "Fantasma" (1998 – Matador) e, di sicuro, ci associamo a quanto di positivo già dichiarato da artisti del calibro di Blur, Beck, Money Mark e King Of Convenience i quali, questi ultimi, chiusero ultimamente svariati concerti live proprio con Drop (il cui video è attualmente in programmazione sulle principali emittenti).

L’album racchiude 11 poesie digitali, fantasiose, essenziali ma complete allo stesso tempo, senza esagerazioni, provocazioni…..una piccola magia di pop elettronico piacevolissimo.

Concludendo sul "punto" correte ad acquistare questo capolavoro perché un disco così esce molto di rado.

 

 

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